venerdì 25 marzo 2011

MARCELLO PRAYER- PER COSTA



Firenze 16/22 luglio 2007

studio su Amleto

scena Gertrude Amleto Polonio Fantasma...

secondo la mimica di Orazio Costa Giovangigli



gruppo dì Alessandra Niccolini





Dopo diversi armi di varie lontananze e irregolari periodici aggiornamenti sullo state elle cose personali e lavorative, la troppo cara Alessandra mi propone di condurre un lavoro mimico/Interpretativo su Amileto con i suoi allievi, cioè la scena Gertrude/Amleto... madre/figlio... attoIII scena IV... uno studio già affrontato con il maestro Costa alla Silvio D'Amico nella prima metà degli anni Novanta... tornando a lavorare su Amleto dalla parte di chi guida il gruppo, mi ha riportato la memorie organica del periodo vissuto da allievo, uno dei due allievi che il maestro aveva integrato fra gli ultimi suoi della Silvio D'Amico... difficile dire dei rapporto con il dottor Costa... l'ho vissuto (o almeno ho tentato) quanto più ho potuto...e ho preso a continuare nella discrezione operativa del silenzio, il lavoro sul coro mimico, così come ha risuonato in me quando Orazio me l'ha trasferito. Affrontare lo studio dei personaggi attraverso uno strumento che si chiama coro mimico è una strada ricca di emozioni diverse... ogni volta che il coro comincia ad agire, mi sorprende sempre la nascita d'un nuovo spazio .. lo spazio creato dall'incontro di più persone, più vite,più respiri, più corpi che vanno ad intrecciarsi in un canto che unisce e convive, o fa convivere... un tipo di lavoro che si rivolge all'uomo, attraverso e con l'uomo.. come se lo spazio nascesse dall'uomo stesso... un mettersi sempre in gioco... grazie alla coralità dell'azione si può leggere con chiarezza l'individualità di ciascuno nelle condizioni drammaturgiche che si affrontano. In sostanza non ho mai smesso d'essere allievo... soprattutto quando mi trovo, nella forma, a condurre il gioco...forse perchè non si conduce, ma si gioca con semplicità, forse perché in fondo non si può prevedere ciò che può accadere..." A te, per te, secondo la tua misura,/poiché ci sei cerco dì alzare il valore/ dì quello che penso e che faccio;/ aggiungo un 'attenzione, una tensione,/ un 'ora di fatica, un passo, rubo/ al sonno divoratore un pò 'dì me,/ per salvarlo e conformarlo a te/ a te - magariddio.....altro migliore. "... in tutti questi anni, dopo la sua dipartita nell'autunno del '99, oltre alla guida ricevuta, m'aiuta comprendere meglio come procedere nel lavoro quotidiano dì strumento (che sia attore o mediatore d'una metodologia). la lettura e rilettura, dei suoi versi, pubblicati quasi come sintesi d'una vita, dall'editore Vallecchi, volume che aveva (ed ha) come titolo Luna di casa. I versi riportati sono del 1968...credo possano essere parole importanti, non solo perché le abbia partorite in quell'anno, ma sopratutto perchè scartano la Storia facendosi schegge del presente per chi ha la fortuna casuale d'ascoltarle... quasi fossero un discreto suggerimento sul come da sviluppare secondo la propria sensibilità e capacità di confronto... è questo che cerco di far passare di fa quando mi si affida la responsabilità della guida: l'autonomia di un sogno/visione che nasce dalla condivisione degli intenti d'un collettivo chiamato alla pratica del rito o ai vissuto del rituale. Tutto questo prima drogni eventuale professionalità che possa essere partorita. Da tempo ho la fortuna di far parte d'una scuola propedeutica di teatro a Taggia (fra Imperia e Sanremo)... Scuola di Teatro Officina -Teatro del Banchero... un luogo dove poter studiare senza troppi condizionamenti... un luogo di confine... che prende a bandiera un desiderio del maestro Costa... "Fra tante compagnie che si vantano di essere professionali, mi auguro di fondare una compagnia amatorìale, possibilmente plurilinguistica, dedita allo studio di questa fondamentale materia di conoscenza e a tutto quello che può chiamarsi teatro, che è molto dì più di quelle quattro cose che riusciamo a chiudere in un un palcoscenico”.... in questo luogo cerco di mettere in pratica il cammino mimico che mi vive...che non e solo ricordo d'un passato, ma anche il pieno movimento del presente che respiro... come l'occasione che Alessandra mi ha offerto oggi, un'occasione di confronto e verifica dei serpenti dubbi dell'agire.



Per una voglia di aironi

su stagni d'argento

mi contento delle margherite

alte sul praticello.

1978 - Orazio Costa Giovangigli

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