martedì 29 marzo 2011

ENRICO DI MARCO- PER COSTA


Enrico Di Marco  è stato allievo di Costa al MIM. Attore, vive e lavora a Firenze dove insegna Mimica nel corso di Laurea in Storia del teatro presso l'Università degli studi.
Enrico Di Marco in Arlecchino

Di Marco ci ha gentilmente concesso questo documento tratto dagli Atti del Convegno sul Ruolo dell'improvvisazione  nell'insegnamento dell'arte drammatica svoltosi a Bucarest nel 1964.


INSTITUT INTERNATIONAL DU THEATRE
CENTRE ROUMAIN

LE ROLE DE L'IMPROVISATION
DANS L'ENSEIGNEMENT DE L'ART DRAMATIQUE


RENCONTRE INTERNATIONALE DE BUCAREST 1 — 12 avril 1964



ITALIE
Orazio Costa
Metteur en scène, Professeur de mise en scène à l'Académie d'Art Dramatique de Rome
Viale Parioli, 10, Roma

Ruggiero Jacobbì
Journaliste metteur en scène, Directeur d'art dramatique du « Piccolo Teatro »
Piccolo Teatro, Roma

Italo Dall'Orto Etudiant
Giuliana Falcetta Etudiante
Enrico Di Marco Proietti  Etudiant
Annarosa Saia Etudiante

P A Y S - B A S

Erik Vos
Metteur en Scène, Directeur de la Compagnie theatrale' « Die Nieuwe Komedie/Arena » de Hagu, professeur à l'Academie d'Art Dramatique d'Amsterdam

P O L O G N E
Ccsato Eduard
Rédacteur en chef de la R.evue « Teatr » et « Thédtre en Pologne », Professeur à l'Ecole supérieure de Théatre de Varsavie, Secretaire général du Centre Polonais de I.I.T.
Aleja Armid Ludowej, 6, Ap. 79, Warszawa



REPUBLIQUE DEMOCRATIQUE ALLEMANDE

Prof Armin Gerd Kuckhoff
Recteur de l'Ecole Supérieure de Théatre de Leipzig

Schwiegerhenstr, 3, Leipzig C. 1


Prof. Karl Egstein
Professeur à l'Ecole Supérieure de Théatre de Leipzig

Schwiegerhenstr, 3, Leipzig C. 1


Gero Hammer
Représentant de la Direction des Théatres du Ministère de la
Culture

Molkenrnarkt, 1—3, Berlin C. 2


Rudolf Penka
Directeur de l'Ecole d'Art Dramatique de Berlin

Staarl. Schauspielschule, Berlin, Niederschdneweide

Dr Gerhard Tiens
Chargé de cours à l'Ecole d'Art Dramatique de Berlin

Schoselierstr,, 104, Berlin





Igebord Regener
Représentant de la Section des Ettablissements Scolaires du Ministere e de la Culture

Molkenmarkt, 1 — 3, Berlin C.2







QUARTA GIORNATA, 10 APRILE 1964


Signor J. Th. Brooking
Signore e Signori é un grande piacere per mepresentarvi questa mattina il signor Orazio Costa, di Roma, che non ha certo bisogno dì essere presentato, grazie alla sua ben conosciuta attività nel teatro come regista, e in parte come professore. Insegna all'Accademia Nazionale di Roma ed ha portato qui alcuni dei suoi allievi di questa scuola; avremo mododi vederli all'opera questa mattina. All'Accademia Nazionale dirige i corsi di regia ed allo steso tempo dirige anche quelli di arte drammatica al centro Sperimentale del Cinema di Roma. E' altresì professore di regia d'opera al Conservatorio Musicale dell'Accademia Santa Cecilia.


COSTA

L'insegnamento alla scuola di recitazione dell'Accademia Nazionale d' Arte Drammatica, comprende quattro corsi di recitazione, un corso di educazione alla voce, un corso dì trucco e un corso di regia. .

E' questo corso che ha il ruolo di dare un senso unitario a tutto lìnsegnamento attraverso la ricerca e l'applicazione di un metodo di lavoro di cui avete avuto un primo approccio a Bruxelles in merito alla preparazione fisica dell'attore.

Il ruolo dell'improvvisazione in questo metodo è assai importante, ma sarebbe diffìcile di fare degli esempi senza farvi prima un riassunto di questo procedimento riguardo alia formazione dell'attore.

Il punto di partenza è il far risaltare al massimo l'istinto mimico, E' grazie a

questo che gli allievi rifiniscono la loro preparazione fisica, ritrovando fin dai primi momenti la loro attitudine a l'espressione Immediata,

Noi differenziamo l'attività mimica da quella imitativa mostrando che è l'attività mimica ad essere strettamente legata alla parola e all'espressione come operazioni originarie; mentre è grazie all'attività imitativa che manteniamo i risultati dell'invenzione.

Spieghiamo all'attore che una manifestazioni in primis del suo spirito creativo ed artistico, è un'nterpretazione della natura, di cui ne traspone gli aspetti in termini mimici dando loro immediatamente un significato sentimental,secondo le conoscenze interiori che lui ha delle variazioni della sua forma fisica.

Si osserva prontamente che i! corpo può dare, di un determinato fenomeno, tre traduzioni mimiche diverse tra loro, secondo i! mezzo corporeo utilizzato.

Il corpo Intero (traduzione mimica integrale)

Le mani ((traduzione manuale).

Il viso (traduzione facciale).

Attraverso esercizi appropriati, si sottolinea che il viso traduce sovente l'espressione mimica integrale per mezzo di uno scambio che procede dalle membra al viso e in seguito dal viso alle membra. Ed è su questo ritorno che si "differenzia la mìmica manuale.
I gradii successivi degli esercizi( che alcuni di voi hanno potuto conoscere, grazie alla presentazione effettuata a Bruxelles), sono studiati per ridare all'attore le sue possibilità espressive originali e che l'educazione ha, in un primo tempo, fatto uso, per poi reprimerle e condizionarle. Ci applichiamo in modo da rendere mimicamente i diversi aspetti della natura, con una successione che va dalle forme evidentemente più trasponibili a quelle che non hanno alcun legame apparente con le forme fisiche dell'uomo e nonostante ciò ritrovano in noi ( come lo provano tutte le mitologie) una radice di similitudine così autentica quanto difficilmente spiegabile.

Un momento molto importante del procedimento è quello che ha per base questo corollario del principio mimico: qualsiasi condizione mimica che viene a turbare la condizione di tranquillità dell'individuo, genera una modifica analoga nel suo apparato respiratorio e fonetico. Ciò equivale a dire che ogni condizione mimica integrale ha una sua espressione particolare.

E' il momento della presa di coscienza della voce nei suoi diversi aspetti espressivi( tono, colore, volume, tempo, ritmo).

Altro momento importante: Il passaggio dalla mimica del concreto alla mimica dell'astratto stesso (nei suoi rapporti con la grammatica).

Dopo questo primo periodo, quali sono le acquisizioni dell'allievo? Primo:la Personificazione. Ogni nuova forma tratta dalla realtà, propone un'idea di un nuovo individuo che ne avrebbe l'aspetto nel senso della forma e in quello più sottile della trasposizione psico-sentimentale della forma stessa salice piangente, candela,gatto, luna, vento, ecc) e appena subito dopo l'arricchimento della coscienza èsico-sentimentale individuale con tutte le forme che rivelano delle condizioniinteriori di sentimento.

Coscienza del processo di sintesi e del processo di analisi...
Coscienza delle tre forme mimiche di base: integrale, facciale, manuale.
Coscienza del ritmo come rivelatore del movimento proprio al fenomeno o alla forma analizzata, e in seguito degli impulsi dei sentimenti espressi. Coscienza del ritmo che dà proporzioni alleforme.Dei rapporti suono-forma( uccello, elefante)- ( alto, basso, grande, piccolo, sottile, lungo)
Coscienza della proprietà del proprio corpo di essere materia componente di un'operazione spirituale interpreto-creativa.
Scoperta dello stato plastico ideale e delle diverse tensioni muscolari...

Il secondo grado di questo metodo, procede con l'osservazione che la poesia ( così come qualsiasi altra forma artistica) deriva da questa attitudine a interpretare la realtà e a registrarne questa interpretazione sul mezzo indefinibilmente variabile del corpo ( la danza, la mimica) e poi su delle materie o per mezzi più stabili ( ma anche variabili): suoni e strumenti, colori, materie plastiche, e infine linguaggio.

La poesia ripete e registra attraverso la parola, i passi della scoperta mimica della realtà ( esteriore e interiore).

Adesso l'interprete della poesia; cosciente di questo processo, cerca di rinnovare in sé, accettando dalla realtà l'interpretazione che i! poeta dà nell'opera. La sua propria esperienza della realtà gli permette di considerare la poesia come una realtà nuova e di comunicare ai suoi simili (grazie alle capacità che ha in comune con loro e che sono riassunte nella mimica e nel linguaggio), le condizioni assolute dell'invenzlone poetica.

Già nel primo periodo del procedimento, si era spontaneamente realizzata un'operazlone singolare: l'indivlduazione da parte dell'allievo (seguendo le sue capacità Iintellettuali e immaginative) delle cime espressive del fenomeno che era l'oggetto della sua attenzione e della sua rappresentazione mimica. Risulterà adesso assai facile riconoscere che la poesia non agisce in altro modo, così come qualsiasi altra forma artistica e in particolare la poesia drammatica.

Per l'interpretazione della poesia le operazioni seguite dal nostro metodo sono le seguenti:

Semplice analisi logica del testo.
Analisi prosodica.
Individuazione dell'immagine e della sua massima espressione.

Infine, traduzione mimica dell'immagine, molto spesso eseguita in due tempi. Prima di tutto una visione d'insieme sintetica e in seguito una trascrizione plastica ben fedele alla forma dell'immagine e a quella, strettamente legata, dei ritmi e dei suoni.
Scelta dell'elemento oppure degli elementi da vocalizzare. Vocalizzazione.

Traduzione vocale di tutta l'Immagine con rapporto molto rigoroso con i diversi aspetti della trascrizione plastica.

Infine si tratterà di spogliare progressivamente la recitazione, raggiunta per via mimica, di qualsiasi eccesso di movimento che la gesticolazione avrà accumulato attorno.

Una scelta molto accurata potrà essere fatta per i gesti più originali che potranno essere stati trovati, per essere poi utilizzati nell'espressione finale e che sarà naturalmente guidata dai proprio gusto.

Questo gusto altro non e che un giudizio liberamente ispirato dall'insieme delle immagini e dalle nozioni critico-storiche oltre agli impegnì e i propositi assunti volontariamente,

II terzo periodo dell'istruzione dell'allievo-attore, secondo il nostro metodo, è l'esercizio all'interpretazione drammatica. Questo esercizio si propone di farne un interprete cosciente e liberamente disponibile ai suggerimenti della regia.

Si tratta di un lavoro che assomiglia molto a quello del regista, e il regista, secondo noi, segue, a suo modo, lo stesso procedimento.

L'allievo prenderà conoscenza del dramma. Una conoscenza prima di tutto narrativa e subito dopo strutturale, drammaturgica.

A questo punto saprà rendere la sua impressione mimica dell'aspetto de! dramma: comincia a sentirne i! ritmo. Potrà, oseremo dire; danzarne i tempi, i diversi motivi e momenti. Infine, potrà avvicinarsi a! suo personaggio.

Noi abbiamo visto che tutto è personaggio o allo stravolgimento del personaggio in questa concezione dell'intepretazione. Allo stesso modo anche tutto il dramma o tutta una scena, o una sempIice immagine.

La riduzione all'uomo di un concetto, di un'idea o di un sentimento, è il mezzo più sicuro per trasmettere all'uomo (spettatore) questa idea, questo sentimento. Si tratta di un mezzo di comunicazione alla stessa stregua che lo può essere un vocabolo.

Il personaggio rappresenta in un testo tutto ciò che si può attribuire a un solo nome.

Evidentemente gli appunti relativi al personaggio interesseranno il nostro attore nella misura in cui saranno necessari per dare a questo personaggio la consistenza voluta dall'autore; noi consideriamo arbitrario ogni ulteriore specificazione che di fatto lo appesantirebbe.

Al contrario, noi consideriamo di primissima importanza l'indlvìduazlone della massima espressività del testo drammatico di cui la disposizione forma la struttura visibilmente traducibile in Immagine. Ed è a queste immagini che si dovrà fare ricorso per dare vita ai personaggi e, attraverso loro, al dramma.

Il lavoro dell'attore può essere tradizionalmente seguito dalla prima all'ultima scena oppure in tutt'altra maniera che sembrerà più semplice o più intensa.

E' sulle scene legate esclusivamente all'immagine delpersonaggio che dirigeremo l'attenzione dell'attore e del suo lavoro mimico.

Ci sono dee testi dove le immagini si trovano allo stato immediato e semplice, altri dove dipendono piuttosto dal ritmo poetico; altri ancora che esigono un'analisi assai complessa per rivelare i suoi segreti in immagini.

Si tratterà allora di riprendere e di ampliare lo stesso procedimento seguito per l'interpretazlone della poesia facendo in modo di ritrovare questa volta la consistenza di una creatura umana, che non pretenderà a nessuna altra rassomiglianza che quella proposta dalle immagini che gli danno la vita.



Potete ben vedere che tutto questo lavoro non può essere concepito che in un regime continuo d'improvvisazione.

Questa improvvisazione diventa lentamente una funzione sempre più abituale e che si rivela essere capace d'accompagnare lo spìrito e l'esercizio dell'attore verso direzioni quanto mai inattese.

Essa costituisce la parte essenziale di tuta la sua preparazione. Inoltre offre i mezzi di ammorbidire le proprie capacità fisiche curando allo stesso tempo il loro costante rapporto con l'espressione. Gli permette

a ogni momento lo sviluppo psicologico di ognuno degli atteggiamenti che la realtà esteriore o interiore gli propone, e gli permette infine di affrontare e raggiungere la creazione di un personaggio atraverso un cammino tracciato nel seno stesso delle forze creative della poesia.

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