domenica 16 gennaio 2011

Sul confine- Compagnia Carrozzeria Orfeo- Premio Dante Cappelletti

al centro Gabriele Di Luca con Massimiliano Setti in Nuvole barocche
Poggibonsi.
Al Teatro Verdi  ieri sera una prova d'autore in essenzialità ed eleganza.  Prodotto dalla giovane Compagnia formatasi a Udine presso la Scuola d'Arte Drammatica Nico Pepe, lo spettacolo Sul confine, per la drammaturgia di Gabriele Di Luca anche in scena insieme a Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi è un esempio interessante per questa stagione teatrale di come le nuove leve siano in grado di pensare e ripensare la scena italiana grazie a idee originali, ottime scuole di riferimento anche internazionali, in grado di offrire emozioni, riflessioni sulla contemporaneità giovanile e sociale, senza il vizio italico della retorica e del moralismo. Una prova in bilico fra coreografia e drammaturgia- efficace, per squarci e per frammenti ma molto ben integrata alle azioni. La tematica dellla guerra come operazione di pace, il coinvolgimento quasi occasionale, niente affatto politico di tre ragazzi coetanei  alle prese con lavoretti mal retribuiti o non adeguati, insomma l'occasione che può cambiare la vita guadagando in fretta ciò che invece farebbe faticare per mesi e mesi, l'incontro su un metafisico campo di guerra,  atmosfere rarefatte fra la notte e il giorno- accattivante e funzionale il gioco-danza delle torce fra i corpi allenati e induriti dalle prime shoccanti esperienze. No, la missione di pace non è decisamente una missione per la pace ma una sporca guerra da dove forse non si tornerà più, contaminati dall'uranio, nascosti dalle alte sfere per non creare panico fra i commilitoni. Segreti dell'Esercito italiano specie sul fronte dei Balcani
Il lavoro che è valso a Gabriele Di Luca il primo Premio Tuttoteatro.com dedicato al compianto Dante Cappelletti, è davvero un buon  esempio di come i trentenni sappiano lavorare in strettezze di mezzi ma straordinaria energia di idee e muscolarità, come deve essere un teatro di movimento come questo testo sembra sugger4ire. Belle anche le  musiche, ritmate, di Massimiliano Setti.

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